Hatsuyume, il primo sogno del nuovo anno

primo sogno dell'anno

La mia passione per gli haiku giapponesi, brevissime poesie nate in Giappone molti secoli fa, mi ha fatto scoprire una cosa nuova, lo “Hatsuyume”, il primo sogno della prima notte dell’anno.

Del primo sogno dell’anno nuovo

nessuno è partecipe, 
ma ne ho solo sorriso in segreto 
tra me e me.
haiku primo giorno dell'anno

I versi di Shō-u, poeta giapponese di fine Ottocento, raccontano il valore che ha il primo sogno dell’anno ma siccome la notte di San Silvestro si passa spesso in bianco, si fa riferimento alla notte tra il primo e il due gennaio. In ogni caso, questo primo sogno ci indicherà il nostro futuro e quindi avrà un significato speciale.

Una credenza intima e dolce, come molti dei riti giapponesi. Mi sono documentata ma non ho trovato granché. In pratica, i giapponesi amano celebrare la prima aurora del nuovo anno che chiamano Hatsuhinode, la prima visita al tempio chiamata Hatsumoude, la prima cerimonia del tè hatsugama e così via. Anche queste sono usanze meravigliose che invitano a celebrare la vita, i nuovi inizi e le stagioni che si ripetono.

La vera fortuna è sognare tre cose in particolare: il Monte Fuji, la vetta più alta dell’isola, un falco, animale intelligente e forte, o una melanzana, forse perchè il suono della sua pronuncia “Nasu” significa “compiere qualcosa”, quindi è di buon auspicio.  

Adoro gli haiku perchè in poche sillabe (diciassette secondo la regola di composizione) contengono sempre un riferimento alle stagioni (kigo) e sono un concentrato di poesia, conoscenza e saggezza.

In questo libro di Haiku, che ho sempre sul comodino, ritrovo i colori vivi della natura in fiore a primavera, i frutti succosi dell’estate, il vento e la pioggia d’autunno e il candore della neve d’inverno.

Qualunque sia il vostro primo sogno del 2018, che sia un anno speciale per tutti.

copertina libro cento haiku
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